Manutenzione della pipa ecco come la tua pipa tornerà nuova
Perché la manutenzione della pipa è così importante?
Perché secondo me è un’estensione del godimento che la pipa ci regala.
E’ in questo momento che si vede la differenza tra chi nutre una vera passione per questo oggetto e chi, probabilmente dopo poco averla acquistata, riporrà la sua pipa in un cassetto.
Sì, lo so, ovviamente fumarla è la cosa più bella, ma per me, fumare la pipa è una composizione di momenti che cominciano da quando la scegliamo e terminano quando ce ne prendiamo cura.
La fumata è il suo apice, il climax della nostra passione.
Poi c’è la scelta del tabacco, il caricamento, l’accensione, il come va fumata, lo spegnimento, lo svuotamento, il riposo e poi… e poi si ricomincia, magari con un’altra pipa (a proposito se vai sul nostro canale YouTube troverai un video per ogni singolo momento riguardante la pipa, basta che CLICCHI QUI).
Oggi, qui parleremo di manutenzione della pipa. Già me ne ero occupato in un video su YouTube che trovi sempre sul nostro canale.
Però qui ce la prendiamo comoda e andiamo più nel dettaglio delle varie azioni che compongono la manutenzione delle nostre amate.
Innanzitutto, cominciamo col dire che due possono essere le strade da imboccare per prenderci cura della o delle nostre pipe.
La prima è quella che sicuramente ci restituirà una grande soddisfazione personale perché saremo noi in prima persona ad occuparci della nostra pipa.
Come, lo vedremo a breve.
La seconda strada è quella della comodità, ma non solo perché se siamo in possesso di molte pipe ha sicuramente senso come strada da intraprendere.
In cosa consiste? Consiste nell’affidarsi a dei professionisti che si occuperanno di rimettere in forma la nostra pipa.
E se continuerai a leggere, su questo avrai delle indicazioni più precise.
Ah quanta soddisfazione fare la manutenzione della pipa!
E’ vero, quando ci prendiamo cura di qualcosa, utilizzando gli strumenti giusti e applicando le tecniche corrette, generalmente il risultato è qualcosa che ci restituisce una grande soddisfazione.
Già, ma c’è da lavorare e seguire i giusti percorsi.
Se te la senti di intraprendere questo percorso con me… adesso si comincia.
Vediamo da dove iniziare.
Prima, però, devo fare una necessaria precisazione.
Quelli che trovi di seguito, non sono i 10 comandamenti della manutenzione della pipa. Assolutamente no.
Quelli che trovi di seguito sono consigli generali che per ora io applico nella mia routine di manutenzione delle mie pipe.
Sui libri, nei forum (sì ancora ci sono e funzionano bene, fidati), nei gruppi social, nei libri, troverai tanti altri modi per prenderti cura della pipa.
Per cui per ora segui quello che ti dico io perché testato da me da anni e anni e da tanti altri famosi pipatori che ho conosciuto nel tempo.
Poi, fatta la tua esperienza, se vorrai creerai il tuo personale protocollo di manutenzione pipa.
Bene, ora che ho il cuore più leggero… andiamo avanti.
LA MANUTENZIONE DELLA PIPA ORDINARIA
La prima cosa da fare è questa!
La prima cosa da fare è… non fare niente.
Eh già. Adesso si riposa un po’, ma non tu, tu puoi fare quello che desideri, ma la tua pipa.
Non serve molto tempo in questa fase, ma prima di fare qualunque operazione su di essa, è bene che tutto il calore della fumata venga dissipato.
Questo perché dovremo intervenire sia sul fornello e, in seguito, sul bocchino, e se ancora caldi la possibilità di lesioni è piuttosto alta.
Quindi all’inizio parola d’ordine PAZIENZA!
Non ci vorrà molto in fin dei conti. Occorre solo un po’ di tempo affinché la pipa si raffreddi, così poi da essere manipolata come sarà necessario per eseguire i prossimi passaggi utili per mantenere sempre perfetta la o le nostre pipe.
Nessuna fretta, per cui non cercare modi per accelerare il raffreddamento. Lascia che sia il tempo a fare il suo lavoro, non ci vuole molto.
E’ tempo di pulizie
Non quelle primaverili, ma magari di quelle ne parliamo dopo. Eh sì, perché anche la pipa potrebbe avere bisogno di qualcosa di più radicale.
Ma torniamo alle nostre pulizie che rientrano nelle operazioni di manutenzione ordinaria.
Ecco da dove cominciare.
Lo svuotamento
A questo punto molti credono che sia arrivato il tempo delle percosse per la nostra pipa.
La si batte con decisione per pulire al meglio il nostro fornello dai residui di tabacco, cenere e finanche carbone.
Eh no, non è così.
La pipa, non dico che andrebbe trattata come una signora, cioè accarezzata solo con un fiore, ma neanche da prendere a martellate.
Intanto, se possibile, usiamo i giusti strumenti.
Ad esempio un bel portacenere con tampone centrale in sughero sarebbe l’ideale. Se CLICCHI QUI ne troverai più di qualcuno utile alla causa.
Cosa devi fare?
Semplicemente sbattere sul tampone il fondo del fornello senza troppa decisione, diciamo che picchiettare potrebbe essere il modo giusto.
Dobbiamo pur sempre considerare che le pipe, in questo caso parliamo della radica, ma non è troppo diverso anche per altri materiali, hanno una loro fragilità.
Se si esagera, col tempo, dove troviamo le nervature o i nodi, potrebbero crearsi delle fessurazioni, piccole crepe, che potrebbero tradursi nella fine della nostra pipa.
Per cui usiamo cautela.
Anche perché il nostro fornello non dovrà essere perfettamente pulito, anzi. Sarà importante che pian piano si formi la crosta (anche detta camicia), che serve proprio per proteggere la nostra pipa, ma solo fino ad una certa soglia. Poi vedremo meglio la cosa.
Ah, ultima cosa prima di procedere.
Ricorda che più la fumata è ben gestita e più quello che uscirà dalla tua pipa nella fase di svuotamento sarà solamente… cenere.
E comunque se non avessi un portacenere con tampone, ti concedo di utilizzare le mani, nel senso che potrai sbattere delicatamente la tua pipa sulla parte del palmo della mano che si congiunge al polso.
La pulizia
Adesso si passa alla vera e propria pulizia.
Utilizzando la paletta (o cucchiaino) del vostro pigino, se lo possedete, andate a togliere i pezzi di carbone più grossolani e l’eventuale cenere rimasta facendolo ruotare nel fornello.
Poi una bella soffiata dal bocchino proteggendo con la mano la traiettoria dei residui che fuoriusciranno.
Ora andiamo ad introdurre un altro importante strumento per la manutenzione della pipa.
Lo scovolino
Questo sarà un po’ il protagonista delle operazioni di pulizia interna della pipa.
QUALE
Sarebbe bene averne di diversi tipi, a seconda del compito che devono assolvere e della pipa che devono pulire.
Diciamo che di base dovrebbero essere con setola morbida (cotone) e con setola più ruvida (nylon). Dovrebbero avere l’anima in acciaio, quindi flessibili, ma non troppo, e sarebbe il caso ne aveste di dritti e conici.
Ti consiglio di non acquistare scovolini con l’anima in alluminio, sono troppo flessibili e non adempiono come si deve al compito per cui sono preposti.
Fai anche attenzione che lo scovolino non rilasci a sua volta troppi pelucchi all’interno della pipa, altrimenti c’è molta probabilità che lì rimarranno e che ti ritroverai a fumarli.
Di solito vengono venduti in bustine contenenti una serie di scovolini usa e getta. Ne trovi qualcuno cliccando qui.
Puoi anche riferirti a questo che trovi cliccando qui. E’ in acciaio con fili in nylon. Si sciacqua in acqua e può essere riutilizzabile.
Anzi, a proposito, se ti va di saperne di più sugli accessori che occorrono per utilizzare al meglio la pipa qui trovi un mio articolo scritto su questo argomento.
Una volta presi i tuoi scovolini passiamo al da farsi.
COME
Lo scovolino lo fai scorrere all’interno della pipa per tutta la sua lunghezza, quindi sia nel bocchino che nel cannello.
Ti suggerisco di staccare il bocchino dalla pipa, laddove possibile e pratico da farsi (sempre dopo che la pipa si sia raffreddata), così da evitare di trasferire, reciprocamente, cose che non appartengono alle due importanti parti della pipa.
Sarà sufficiente ruotare il bocchino in senso antiorario per tirarlo fuori (svitare) e per rinfilarlo ruotare in senso orario (avvitare).
Se non hai staccato il bocchino dal resto della pipa o se è un’operazione impossibile, fa’ attenzione ad infilare lo scovolino sempre dal bocchino.
Lo scovolino non va mosso avanti e indietro ma va ruotato all’interno della pipa. Lo si sfila e poi si getta.
Puoi anche ripetere più volte l’operazione se non sei soddisfatto.
Questa prima operazione è bene farla con uno scovolino con setola morbida che è anche maggiormente assorbente. Serve per eliminare il più possibile i residui di umidità.
Successivamente, con uno scovolino con setola più dura, lo si piega ad U in maniera tale da pulire l’interno del fornello.
Adesso la nostra pipa è pronta per essere messa a riposare, meglio se in verticale magari con un poggiapipa.
Ecco, già questo è un primo livello di manutenzione della pipa. Assolutamente sufficiente come manutenzione da fare subito dopo ogni fumata.
Ma volendo possiamo fare di meglio.
Cera di carnauba
Questo secondo step potrebbe essere un’aggiunta a quanto scritto sopra, magari da non fare sempre, ma ogni 15 giorni se fumiamo con regolarità la stessa pipa (ricorda sempre meglio alternarla con una seconda pipa, almeno).
Occorre dire che la fumata, e quindi il riscaldamento della pipa, provocano al legno della stessa non poco stress. Questo stress non fa altro che opacizzare la nostra pipa.
Ecco che viene in aiuto la cera di carnauba (ma anche la cera d’api).
E’ possibile trovarla o in latte con la cera bella e pronta per essere spalmata, oppure in granuli da scaldare e poi passare sulla pipa.
La puoi spalmare in maniera omogenea su tutta la parte di legno (cannello e fornello) con la punta di una pezzuola di cotone, ma anche semplicemente col dito.
Ovviamente parliamo solo dell’esterno della pipa.
Dopodiché, con la stessa pezzuola provvederai a passarla sulla pipa così da far assorbire meglio il prodotto.
Il risultato è immediato. Avrai di nuovo la tua bella pipa lucida (quasi) come quando l’hai acquistata.
L’igienizzante
In questo caso siamo borderline tra manutenzione ordinaria e straordinaria, dipende dalle esigenze.
Questo è un prodotto che io consiglio di utilizzare soprattutto quando si vuole cambiare tabacco, specialmente se si passa da un aromatico ad un tabacco inglese, ad esempio.
E’ un igienizzante che va passato all’interno della pipa per rimuovere i sentori del tabacco fino a quel momento fumato.
Ci tornerà utile il nostro scovolino con setole morbide perché con maggior potere assorbente.
Quindi, lo intingiamo nella bottiglietta del prodotto. Lo infiliamo nel bocchino e andremo a pulire il cannello della nostra pipa. Lo lasciamo agire qualche minuto. Poi passiamo uno scovolino pulito.
Tutto qui.
A questo punto sarà bene che la pipa riposi fino a tre giorni per lasciar evaporare tutti i residui dell’igienizzante.
Bene, a questo punto abbiamo esaurito tutte quelle operazioni che possiamo far rientrare nel concetto di manutenzione ordinaria della pipa.
Ma possiamo andare oltre, specie se la pipa oggetto delle nostre attenzioni la fumiamo da molto tempo.
Oppure è piuttosto vecchia, l’abbiamo usata lungamente e ormai non la usiamo più. Sta lì nel nostro cassetto delle pipe.
Ma nulla è perduto!
LA MANUTENZIONE DELLA PIPA STRAORDINARIA
Ora si passa alle maniere forti. Di seguito troverai una serie di indicazioni per operare un tipo di manutenzione più efficace a livello strutturale della pipa.
Sono quindi operazioni da fare dopo un lungo utilizzo della pipa.
Vediamo insieme.
L’alcool
Insomma, come detto, siamo in una situazione in cui occorre un trattamento radicale.
Come prima cosa, se vogliamo andare a pulire per bene la nostra pipa nella parte del bocchino e del cannello, asportando tutto, possiamo utilizzare l’alcool.
Ovviamente quello alimentare al 96%. Bagneremo la punta di uno scovolino e come al solito lo infileremo dal bocchino.
Lo passeremo più volte utilizzando più scovolini, fino a che l’ultimo scovolino rimarrà pulito.
Con questa operazione avremo tolto residui di nicotina, catrame ed evaporando non rilascerà nella nostra pipa nessun sapore.
Procedimento semplice, ma ci vuole un po’ di tempo e attenzione.
Poi passiamo al fornello.
Alesatore o paglietta?
Dopo tanto godimento, sicuramente nel fornello della pipa interessata dalla manutenzione straordinaria c’è di certo una crosta troppo spessa, a volte piuttosto irregolare.
Diciamo che quando questa è spessa oltre 1 o 2 millimetri è il momento di intervenire.
Una crosta così spessa, ormai non permette più di goderci la nostra pipa. Ci vuole un intervento radicale.
GLI ALESATORI
Generalmente in commercio esistono degli utensili specifici che sono gli alesatori.
Si dividono in fissi e regolabili.
Per i fissi vi occorrerà averne una serie a seconda delle dimensioni del fornello della vostra pipa, diversamente i regolabili si adattano a tutte le pipe.
E’ molto importante che le lame dell’alesatore non siano troppo taglienti perché potrebbero arrivare a intaccare il legno che è ciò che noi non vogliamo.
Altra cosa fondamentale nell’utilizzo di un alesatore è che una volta infilato nel fornello dovrà essere perfettamente in asse così da poter eseguire un lavoro ottimale.
Prima di utilizzarlo, mi raccomando di stendere un foglio di giornale sul tavolo da lavoro perché quello che uscirà dalla pipa sarà assolutamente da buttare via.
Non ultimo, prima di cominciare il lavoro con l’alesatore o la paglietta, poni uno scovolino nel cannello così da evitare che della polvere nera si infili lì con tutti le immaginabili conseguenze della cosa.
Nel caso in cui la forma del nostro fornello sia conica, comunque molto raro, l’alesatore non ci sarà di grande aiuto.
LA PAGLIETTA
In questo caso potremo utilizzare una paglietta di acciaio di quelle che si usano in cucina.
Andrà infilata nel fornello e non dovremo far altro che girare a lungo fino a togliere tutta la crosta di troppo.
E comunque, la paglietta può assolutamente essere utilizzata sempre in alternativa dell’alesatore.
Ma quanto è bello avere degli specifici accessori per la cura della tua pipa, piuttosto che rubare le pagliette dalla cucina della tua signora? 🙂
Cliccando qui, se vuoi, trovi un set per la pulizia della tua pipa incluso un alesatore regolabile.
Comunque sia, in un modo o nell’altro la nostra pipa sarà tornata praticamente nuova.
Perché la manutenzione della pipa?
Facciamo un po’ di chiarezza adesso!
Fare la manutenzione della pipa non è solo una questione estetica o conservativa.
No!
E’ assolutamente funzionale!
Come abbiamo visto per la manutenzione straordinaria, nonostante la crosta (o camicia) che si forma col tempo – testimonianza del nostro amore per la pipa – protegga il legno della nostra amata, oltre una certa soglia è bene sia rimossa.
Ma nessun problema, pian piano si riformerà.
Beh ma allora perché lo facciamo?
E qui voglio citare un famoso scrittore e fumatore di pipa, che tanto scrisse su di essa che era Giuseppe Bozzini.
In uno dei suoi testi scrisse:
“[…] l’anello di carbone che si forma per depositi successivi contribuisce a salvaguardare il legno dai morsi della brace e, essendo a struttura porosa, consente la formazione di una camera d’aria fra il fuoco e le pareti che così non dovrebbero surriscaldarsi. Se l’incrostazione supera lo spessore di un millimetro, due millimetri per le pipe più grandi, bisogna raschiare. Il coefficiente di elasticità a caldo dell’anello di gruma è superiore a quello della radica. Finché lo spessore è nei limiti, la resistenza del legno riesce a contenere l’espansione. Quando diventa eccessivo, rischia di spaccare il camino.”
Diversamente, nel caso della manutenzione ordinaria, le operazioni atte alla sua esecuzione, chiamiamole di pulitura, a cosa servono?
Servono ad avere una pipa che non ci restituisca fumate amare, che non puzzi, imbastardendo così l’inebriante odore del nostro fumo sprigionato dalla combustione del tabacco prescelto.
Noi vogliamo quello e basta.
Quindi niente residui di umidità, niente acquerugiola, niente residui catramosi, NADA!
La pipa deve essere pulita per regalarci fumate belle “fresche”!
In sintesi
Adesso riassumiamo quanto scritto fino ad ora per permetterti di avere chiaro come puoi prenderti cura della tua pipa e quando.
Manutenzione ordinaria della pipa
La pulizia con gli scovolini e, poco prima, alcuni passaggi del cucchiaino del tuo pigino, sono operazioni che andrebbero fatte sempre dopo ogni fumata.
Di tanto in tanto con la cera di carnauba (o quella di api) ridoniamo splendore alla nostra pipa.
Tutto dipende dall’utilizzo della nostra pipa. Diciamo che per un neofita che al massimo ha due pipe, una lucidata al mese è un buon compromesso.
L’igienizzante è da usarsi all’occorrenza, cioè quando si cambia tabacco (da aromatico a inglese e viceversa, soprattutto).
Manutenzione straordinaria della pipa
La pulizia più profonda con l’alcool per certi aspetti è assimilabile a quella dell’igienizzante. Diciamo che potrebbe essere accorpata al momento in cui è ora di eliminare la crosta interna al fornello ormai troppo spesso.
Quindi, quando sarà tempo di prendere in mano l’alesatore (o la paglietta d’acciaio) è bene successivamente utilizzare anche l’alcool per una pulizia interna totale.
Poi, se ci aggiungi anche una lucidata con la cera, praticamente è come se avessi acquistato una pipa nuova, o quasi.
Bene, adesso sei proprio pronto per la manutenzione della tua pipa. Non hai più scuse.
Però c’è un ultima cosa che voglio aggiungere.
Questa è dedicata ai più pigri, ma anche a chi vuole un prodotto sempre al top e a chi vuole ripristinare la propria pipa messa veramente male.
Il nostro specialista
Per fare questo servono operazioni all’altezza e queste le può offrire solo un professionista.
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Quindi non solo semplicemente per pulirla, igienizzarla e lucidarla. Ma potrai anche usufruire della carbonatura della tua pipa, vecchia e nuova che sia.
In poche parole con questo processo proteggeremo meglio la nostra pipa, perché con esso favoriremo la creazione della crosta interna al fornello.
Oltre a ciò possiamo riparare alcuni tipi di rottura o possiamo provvedere alla sostituzione del bocchino, se troppo rovinato, ma anche della vera o del perno.
Adesso sai proprio tutto e sai anche che qualunque problema possa capitare alla tua pipa, noi potremo aiutarti a risolverlo.
Se ne vuoi sapere di più puoi leggere i post del nostro blog, oppure puoi dare un’occhiata al nostro canale YouTube.
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A questo punto non rimane altro che dire…
Fuma bene, fuma lento.
Andrea Lupidi
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