ATTENZIONE — WARNING — ALERT
Post scritto per i neofiti. Espertoni del fumo lento alla larga.
Ma se sapeste già come fumare il sigaro e aveste piacere a condividere la vostra esperienza con chi comincia ad avvicinarsi al mondo dei sigari, leggete pure e poi lasciate nei commenti la vostra esperienza.
E comunque, un ripassino non fa male a nessuno.
Torniamo a noi e a come fumare il sigaro.
Sì lo so che online ci sono decine di guide, video, tutorial, infografiche, podcast in tutte le lingue e in tutte le salse.
Ed anche corrette e ben fatte alcune, devo dire.
Solo che…
Solo che quasi tutte concentrano la propria attenzione sul sigaro!
???
No aspetta Massimo.
Il post lo chiami Come fumare il sigaro… e ti lamenti se gli altri parlano di sigaro? Scusa tu di cosa vuoi parlare? Di carne alla brace?
Ma no, certo, alla fine di questo percorso sarai in grado di accendere e fumare un sigaro in maniera PERFETTA!
Oltre a questo, però, ti do qualche suggerimento su come godertelo veramente.
Ah, scusa, ti consiglio di leggere tutto perché c’è un piccolo regalo per te ad un certo punto…
Ora, però, una doverosa precisazione.
È successo che tempo fa, un utente del sito ha scritto un commento che diceva:
“Scusate, ma fumare lento che intendete?
Se si fuma troppo lento il sigaro si spegne e a me dà fastidio poi riaccenderlo.
Sbaglio?”.
Lì per lì mi è venuto da sorridere, ma grazie al commento del nostro amico Attilio – che tra l’altro ha detto una cosa fondamentalmente corretta – ho capito una cosa.
Ho capito quanto si stesse allargando la nostra visibilità, che iniziavamo ad avere più responsabilità e che non dobbiamo dare per scontate le cose.
Ovvio, io in mezzo al fumo lento ci sono nato e lo do per scontato cosa sia, così come per la maggior parte dei nostri clienti più affezionati.
Però c’è tanta gente che si muove in maniera indipendente, che si è avvicinata da poco a questo mondo.
Per cui è bene che io dia la mia definizione di fumo lento.
Cos’è il fumo lento?
Fumo lento significa godersi la propria fumata, prendersi del tempo per sé e apprezzare quello che si sta fumando.
Lentezza, piacere, appagamento, ecco cosa significa per me fumo lento.
Qualcosa di ben diverso da come si fumano le sigarette per intenderci.
Ma di fumo lento ne riparleremo più nel dettaglio in un altro post di certo.
Ho fatto questa precisazione perché è alla base della giusta tecnica per apprezzare il proprio sigaro, vediamo perché.
Ci arrivo, ci arrivo, non temere.
Certamente prima di fumare il sigaro occorre accenderlo, ma anche questo te lo dico dopo.
La prima cosa da fare per godersi al meglio il proprio sigaro è…
Sedersi!
Esatto. Devi trovare un posto comodo.
Non in piedi, non mentre guidi o fai altro.
Devi solo fumare il tuo bel cubano e nient’altro.
Questo è un momento tutto per te.
L’ideale è da soli. Un luogo tranquillo, una bella poltrona e un ripiano dove poggiare il vostro posacenere.
Questo, credo, è uno dei pochi momenti della tua vita in cui puoi solamente pensare. Prenditi il tempo necessario.
Bene, il primo passo è stato fatto.
Adesso si bada al sodo.
Ok, adesso che ti sei seduto possiamo prendere l’agognato sigaro.
In questo post ci concentreremo sui sigari cubani (o extra-cubani). Ai sigari nostrani dedicheremo un post a parte.
Probabilmente, come ho scritto all’inizio sei un neofita per cui non darò nulla per scontato.
Cosa ci serve?
Ci serve un sigaro innanzitutto.
Se sei agli inizi è bene che opti per un sigaro corto, la cui intensità sia leggera o media.
Ti consiglio un Hoyo de Monterrey oppure un Upmann, quest’ultimo diventato famoso per essere stato il marchio fumato da JFK, cioè colui che firmò il definitivo embargo verso Cuba,
ma che non firmò prima di aver incaricato il suo assistente Salinger di procurargli un migliaio di sigari Upmann per l’appunto (qui il racconto di Salinger).
Ora vediamo – brevemente, prometto – come si chiamano alcune parti del tuo sigaro.
Facile.
Cappello, testa, corpo, piede e anilla.
Partiamo dalla fine.
La anilla è la fascetta di carta che avvolge il sigaro dove c’è il marchio dell’habano che hai scelto.
Il piede è la parte che accenderai.
Il corpo, la maggior parte del sigaro, è la zona che terrai tra le dita.
La testa (o perilla) è l’estremità opposta al piede ed è quella che metterai in bocca.
Il cappello, o cap in inglese, è la parte che evita al sigaro di seccarsi e che dovrai tagliare per accenderlo.
Ovviamente il tuo sigaro prima di accenderlo va ben conservato.
Per questo avrai bisogno di un humidor (leggi qui per scegliere al meglio), ma all’inizio puoi optare per una bustina umidificatrice di Boveda.
Sei per il bio?
Una pietra naturale della Hydrostone, che è anche riutilizzabile.
Questa fase è importantissima. Il corretto taglio.
C’è un come e c’è un con cosa.
Come?
Poco.
Occorre tagliare pochissimi millimetri, due, massimo tre. E il sigaro non deve diventare perfettamente cilindrico per l’intera superficie.
Una parte dello stondamento del cap deve rimanere.
Con cosa?
Dita? Beh direi proprio di no. Non è un toscano che va ammezzato.
Denti? No, ti prego. Lo so che qualche esperto, in un momento di folle tolleranza, dice che in mancanza di altro potrebbe andar bene, ma no, NON VA BENE!!!
Se non hai nulla per tagliare, è probabile che tu non stia nel posto e nel momento giusto per farti una fumata. Pazienta.
Massimo ma posso usare un bel coltello affilato?
NEIN NEIN NEIN!!!
No, scusa, non posso accettarlo.
A parte che andrebbe contro i miei interessi, visto che vendo accessori per sigari – ma scoprirai tra poco quanto invece penso ai tuoi interessi – ma per me, per quanto possa essere affilato il tuo coltello, quello che io considero un rituale, perderebbe uno dei suoi momenti più importanti.
E quindi?
Quindi non hai che l’imbarazzo della scelta su quale accessorio utilizzare:
C’è la ghigliottina (a una, due o tre lame), le apposite forbici o il bucasigari (o puncher).
Facciamola facile. Prendi una ghigliottina.
Taglio fatto? Ok.
Allora, lo accendiamo?
A questo punto possiamo accendere il nostro sigaro?
No, ancora un momento di pazienza, anzi due.
Anche in questo caso c’è un come e con cosa.
Con cosa?
Fiammiferi di legno, meglio se lunghi, o accendini a gas butano (niente benzina – e quindi niente Zippo – altererebbe il sapore del tabacco perché ricca di aromatici).
I jet-flame sono perfetti, fiamma dritta e decisa, resistono anche al vento.
Passiamo al come.
Prima di passare all’accensione vera e propria, però, è bene per un momento pre-riscaldare il nostro sigaro. Serve ad accenderlo più facilmente, eliminando l’umidità eccessiva.
Teniamo in mano il nostro sigaro, non portiamolo ancora in bocca.
Accendiamo la nostra fiamma e avviciniamo il piede del puros (termine spagnolo utilizzato dai cubani per indicare i loro rinomati sigari) senza poggiarlo sopra la fiamma, ma vicino, tenendo il nostro sigaro leggermente inclinato.
Lo facciamo roteare qualche volta per farlo scaldare in maniera omogenea.
Due o tre semi-rotazioni e passiamo all’accensione.
Ora puoi fare due cose:
Questo è assolutamente indifferente. Molti preferiscono la via di mezzo e pure io.
Poni la fiamma sul piede, qualche rotazione affinché si inizi a creare un braciere omogeneo.
Giri il braciere verso di te e ci soffi sopra.
Ora finalmente lo puoi mettere in bocca continuando l’accensione.
Qualche tirata non troppo profonda e…
Finalmente il tuo sigaro è perfettamente acceso!
Il più è fatto, adesso puoi fumare tranquillamente.
Fai una tirata di tanto in tanto, non troppo spesso, altrimenti il sigaro si scalderebbe troppo e i sapori verrebbero alterati.
Tieni un po’ in bocca il fumo per meglio assaporarlo.
Ricorda: il fumo del sigaro non va inalato come quello delle sigarette.
Molti lo sanno, lo so, ma molti non è tutti.
Io, per esempio, fino ad una certa età non lo sapevo…
Tieni in considerazione che la forma del sigaro influenzerà la tua fumata.
Un sigaro sottile si scalda più facilmente, per cui devi aspirare con meno vigore. Più il sigaro è largo e più intensa può essere la boccata.
Ops, si è spento…
Nessun problema. Riaccendilo come descritto prima.
Se il braciere non brucia in maniera uniforme, allora via il vecchio con una soffiata, via la cenere in eccesso e uniformalo con l’accendino.
E la cenere?
Lasciala lì dove sta.
Non devi “ciccare” come con le sigarette.
Cadrà da sé, fai solo attenzione a non fartela cadere addosso, ma tranquillo, la densità delle foglie di tabacco fa sì che la cenere sia piuttosto compatta al corpo del sigaro, per cui rimarrà attaccata per molto.
Ed ora goditela…
A questo punto non devi farti nessun problema. Fuma fin che vuoi, fino a quando reputi che sia buono.
Tieni a mente, però, che la stragrande maggioranza dei sigari ha proprio alla fine la sua parte più ricca di aromi e persistenza.
Magari all’inizio potrebbe essere, come dire, “complessa”, ma pian piano apprezzerai quell’esplosione di sentori.
Ora se credi che il sigaro sia terminato non devi spegnerlo.
Lo riponi sul posacenere e lo lasci lì.
Finirà da solo il suo percorso e dopo poco si spegnerà.
Come fumare il sigaro?
Schematizziamo al massimo il percorso visto qui sopra:
Quello appena visto per me è un rituale, per questo ho messo al primo posto il luogo adatto per fumare il proprio sigaro.
Si corre si corre, non ci si ferma mai, ma adesso, o quanto meno forse da non molto, sei entrato nel mondo del fumo lento, per cui questa parentesi, più o meno breve, sarà un po’ più lenta rispetto a tutte le altre cose che fai.
Ora non mi resta che augurarti di fare un lungo e piacevole viaggio nel mio mondo.
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E adesso solo un consiglio
Fuma bene e fuma lento.
Massimo Lupidi
PS
Fammi sapere cosa ne pensi del post. Se ti è stato utile o se credi che qualcosa sia da migliorare, anche se io non credo… 😀
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