Le persone che si accostano per la prima volta alla pipa di solito hanno una sola grande certezza: con quale tabacco da pipa cominciare.
Che comunque è una certezza sbagliata!
Allora, situazione tipica che avviene da noi in negozio.
Viene il cliente da me e dice:
Salve, vorrei il tabacco da pipa!
E io:
Sì, bene, quale?
Risposta:
Quello da pipa, quello lì profumato. Perché quanti ce ne sono?
Allora io gli indico la vetrina-humidor alla sua sinistra e al cliente cade la mandibola e capisce di sembrare uno che ha vissuto sempre sulla Luna.
In quella vetrina c’è solo parte di quello che c’è sul mercato, ovvero decine di trinciati da pipa, che è il nome corretto del tabacco specifico per le pipe.
In realtà la richiesta del cliente è comprensibile.
Anche se oggi è un po’ diverso, ma per molto tempo chi si avvicinava al mondo della pipa credeva che il tipico tabacco da utilizzare fosse solo uno e cioè il Clan.
E sai cosa succedeva? Che dopo poco la pipa finiva in un cassetto.
Perché? Beh semplice, anche se il Clan è uno dei tabacchi più venduti, che fumano in tantissimi – oggi, comunque, meno, ma sempre in tanti – e anche se ha un bel profumo, rimane comunque un tabacco piuttosto difficile per il neofita.
Tra poco ti spiego perché.
Quindi, se hai appena cominciato a fumare la pipa e stai fumando proprio il Clan Original e stai dubitando fortemente di continuare a fumare, allora è bene che continui a leggere, ma soprattutto prendi il tuo tabacco, lo chiudi bene e lo lasci da parte.
Se invece non hai ancora iniziato a fumare… bene! sei nel posto giusto al momento giusto.
Andiamo al sodo, allora, e diciamo subito che il tabacco da pipa per cominciare non esiste!
E lo so, la volevi facile, ma non posso fartela facile, semplicemente perché tu non sei come gli altri e nel tabacco cerchi delle caratteristiche diverse da quelle che cerca un altro.
Inoltre alcune peculiarità dei trinciati da pipa, all’inizio è bene evitarle proprio.
Innanzitutto occorre capire chi sei tu.
Hai mai fumato?
Se sì, cosa hai fumato?
Sigarette?
Confezionate o te le prepari da solo? E cosa fumi?
Oppure se fumi sigari, cosa fumi? Cubani? Toscani? E nello specifico quali?
Che tipo di sapore e profumo ti aspetti nel tuo trinciato da pipa?
Ecco, queste sono una parte delle domande che io faccio quando qualcuno vuole avvicinarsi al mondo della pipa e mi chiede con che tabacco cominciare.
Come vedi non è facile dare una risposta univoca.
E’ molto probabile, come spesso avviene, che tu già sia andato in giro su internet a cercare sui forum di settore quello che dicono i vari appassionati, sempre pronti a condividere con gli altri la propria passione e le proprie esperienze.
Li ho letti anche io, ovviamente.
Sono molti i consigli che vengono forniti al neofita intento a capire da dove iniziare.
Francamente c’è di tutto un po’.
Chi consiglia il tabacco con cui ha cominciato o chi quello che gli è piaciuto di più nella sua carriera di fumatore di pipa.
Chi non si rende minimamente conto di cosa significa iniziare a fumare la pipa da zero e indica tabacchi che indurranno chi comincia a smettere prima di subito, vista la complessità e corposità dei tabacchi consigliati, ma soprattutto la difficoltà di gestirli.
Poi ci sono i siti specializzati e, a parte qualche raro caso di gente che sa quello che scrive e lo scrive anche bene (pochi, veramente pochissimi in italiano), gli altri si limitano a fare copia ed incolla di quello che scrivono gli altri.
Peccato!
Inoltre, ci sono i casi in cui leggi che tale prodotto ha un’ottima combustibilità e sullo stesso prodotto c’è chi scrive che la combustibilità del trinciato è pessima.
Mah?!
Tutto giusto, niente giusto, direi io.
E’ vero, io mi occupo di venderli, ma è anche vero che siccome mi piace fumare la pipa, li fumo tutti!
E quindi dico la mia, ma prima affrontiamo quelle che sono le peculiarità dei tabacchi più diffusi.
Prima di capire quale sia il tabacco che fa al caso tuo, è bene che tu sappia a grandi linee quali sono le caratteristiche fondamentali dei trinciati da pipa.
Quattro sono le caratteristiche base su cui ci soffermeremo:
Innanzitutto devi sapere che tutto ciò che comprerai sono dei blend, cioè delle miscele composte per lo più dai seguenti tabacchi:
A – Burley. Il tabacco più prodotto al mondo. Molto utilizzato anche per preparare le sigarette. Piuttosto neutro, lega bene con molti altri tipi di tabacco. Poco zuccherino.
B – Virginia. E’ quello più utilizzato nelle varie miscele. La presenza degli zuccheri è piuttosto elevata.
C – Latakia. Prodotto in Siria e Cipro. Curato a fuoco, affumicato con diverse qualità di legno ed erbe aromatiche. Gusto intenso. Rallenta la combustione.
D – Kentucky. A dispetto del nome è prodotto anche in Italia. Molto forte. E’ il tabacco dei sigari toscani.
E – Orientali (detti anche levantini o turchi). Prodotti anche in Italia, sono leggeri e ben si adattano a tutte le composizioni.
F – Perique. Coltivato già da alcune tribù di nativi americani. Molto pregiato, caratteristico e aromatico.
G – Cavendish. Non è esattamente un tipo di tabacco, ma una miscela (Virginia, Burley, Orientali) che subisce un trattamento proprio. Molto presente nelle varie miscele.
Infine, ci sarebbero anche i tabacchi definiti tropicali, utilizzati prevalentemente per i sigari Cubani, ma vengono utilizzati in maniera marginale per i trinciati da pipa.
*** ATTENZIONE ***
Tieni sempre in considerazione che lo stesso tabacco, se proveniente da paesi diversi, naturalmente avrà aroma e sentori leggermente differenti, pur appartenendo alla stessa cultivar. Quindi un Kentucky coltivato in Italia sarà leggermente diverso da quello coltivato negli USA, ad esempio.
In primis diciamo subito che esistono tre grandi categorie per i tabacchi che sono:
Pressati – Non pressati – Arrotolati
Il taglio invece, può essere fine, medio o grosso.
Sono i più diffusi, oltre che quelli maggiormente consigliati a chi si avvicina al mondo della pipa. Si suddividono in tre categorie:
Mixture – Ribbon cut – Loose cut
Mixture. I più diffusi. Le forme variano a seconda del produttore. Le foglie del tabacco vengono prese e tagliate (striscioline o pezzetti di tabacco). I più grossolani vengono definiti wild cut. Facile da caricare e buona combustione.
Ribbon cut. Sono nastrini o striscioline di tabacco, piuttosto sottili. Buona combustibilità, ottimo il caricamento.
Loose cut. Più lunghe le striscioline rispetto alle mixture, la larghezza varia molto.
Più indicati per fumatori esperti vista la gestione più complessa. Di solito sono più umidi e hanno maggior quantità di nicotina.
Si dividono in 3 tipologie:
Flake – Plug – Cube cut
Flake (fette). Sono i più diffusi. Vanno sbriciolati per cui sono più difficili da maneggiare, ma anche la fumata è più complessa. Sono piuttosto umidi. Alcuni vengono venduti già spezzettati (Ready rubbed o Broken flake).
Plug. E’ un panetto di foglie di tabacco. Va tagliato con una lama molto affilata. Conserva meglio gli aromi.
Cube cut. Piccoli cubetti che derivano dal plug.
In questo tipo di tabacchi le foglie vengono arrotolate quasi a formare un lungo sigaro o treccia di tabacco.
La treccia viene definita Twist, ha un alto contenuto di nicotina. Da questa si ricavano piccole rondelle di 1 mm e il tabacco che se ne ottiene viene definito curly cut.
Solo per esperti fumatori.
Taglio del tabacco
Può essere fine, medio e grosso. La grandezza del taglio incide soprattutto sulla combustibilità del prodotto, più è fine e più brucia velocemente, per cui per un novizio sarà opportuno optare per un taglio medio o medio-grosso.
Il grado di forza del tabacco ha tre livelli: dolce, medio, pieno (o forte).
Più si va verso l’intensità più alta e più il tabacco all’inizio può quasi “stordire”. Tuttavia è proprio il dolce che va evitato. Infatti i tabacchi dolci, carichi di zuccheri, sono quelli che pizzicano la lingua, caratteristica questa non adatta a chi comincia. Meglio optare per una forza media.
Gli aromatizzati sono tabacchi che hanno subito un ulteriore operazione, che è quella di aromatizzazione. Gli additivi usati sono tantissimi, per lo più naturali (zucchero di canna, vanillina, cacao, distillati, olii essenziali etc.) e possono modificare in maniera sostanziale il sapore del tabacco, ma anche la sua fragranza.
Sono sconsigliati al neofita perché la maggior parte degli agenti aromatizzanti tendono a pizzicare molto sulla lingua e quindi la stressano non poco.
Motivo per cui è bene non iniziare col Clan Original, in quanto è un tabacco aromatizzato.
E dopo questo lungo viaggio tra le caratteristiche del tabacco e qualche consiglio già distribuito un po’ qua e un po’ là, facciamo un po’ d’ordine, come al solito, e capiamo da dove devi cominciare tu.
Le categorie di persone che si avvicinano al mondo della pipa che, per questioni pratiche, ho deciso di considerare, sono fondamentalmente tre:
Neofita (mai toccato tabacco in vita sua) – Fumatore di sigarette – Fumatore di sigari
E’ qualcuno che non ha confidenza col mondo del tabacco, o magari ha fumato raramente o sporadicamente sigarette o sigari. Ha provato, nulla più. Qui bisogna andarci proprio cauti.
Serve qualcosa di facile e leggero, dal taglio medio e non troppo umido. Ovviamente un tabacco non pressato. Da ricercare tra le mixture. Parola d’ordine equilibrio.
I tabacchi che consiglio sono:
Erinmore mixture (latta) : Virginia Burley e Cavendish. Taglio ribbon. Forza media. English misture
Mac Baren Black Ambrosia (busta) : Virginia, Burley con prevalenza Cavendish (dolcezza), Kentucky e orientali. Taglio loose cut. Forza media.
Certo è avvezzo al fumo, ma è andato sempre di fretta, per la pipa ci vuole un po’ di pazienza.
Possiamo osare un po’ di più sulla forza, rimanendo comunque sul medio, ma come detto ci vuole tempo e pazienza, e allora è bene favorire la gestione.
Non troppo umido, per non rischiare troppe riaccensioni, né troppo secco, è comunque un neofita della pipa, il tabacco brucerebbe troppo velocemente rovinando la pipa.
Sempre da evitare gli aromatizzati e i tabacchi troppo dolci, ancora troppo difficili da gestire. Rimaniamo anche qui sui non pressati.
I tabacchi che consiglio sono:
Peterson Sherlock Holmes (latta) : Burley e Virgina. Taglio ribbon. Forza media.
Amphora Black Cavendish : Burley, Virginia fermentati e tostati. Taglio ribbon. Forza media.
In questo caso già siamo in pieno mondo del fumo lento, per cui sul tabacco possiamo osare di più, ma è sempre la gestione che va resa facile.
Se fuma cubani (o caraibici) potrebbe provare a cercare blend dove sono presenti i tabacchi tropicali (Avana), comunque i sapori possono essere più decisi e caratteristici, mentre il fumatore di Toscano, se vuol avere subito confidenza col tabacco, dovrà cercare miscele che al proprio interno abbiano del Kentucky (meglio se italiano).
Sempre non aromatizzati e poco dolci, almeno all’inizio, ma con licenza di contravvenire alla regola. D’obbligo rimanere sui non pressati, ma il grado di forza in questo caso può partire dal medio-forte col permesso di sconfinare verso un grado più pieno.
I tabacchi che consiglio sono:
Fumatore Caraibico :
Robert McConnell Red Virginia (latta) : Virginia e Perique. Taglio mixture. Forza media.
Special Dublin Mixture (busta) : Virginia, Cavendish con aggiunta di whisky irlandese. Taglio ribbon. Forza media.
Fumatore Kentucky (Toscano):
Robert McConnell Oriental Square (latta) : Virginia, Kentucky, Orientali/Turchi. Taglio ribbon. Forza piena.
Scaferlati Caporal (busta) : Kentucky, Burley (tabacco dal sapore legnoso). Taglio ribbon. Forza piena.
La conservazione, e quindi il grado di umidità del tuo tabacco, è fondamentale.
Se credi sia troppo umido lascia il tuo tabacco aperto per qualche ora. Te ne accorgerai ad esempio se dovrai riaccendere la tua pipa troppo spesso.
Trovato il giusto equilibrio, procurati assolutamente un contenitore ermetico tipo una giara trasparente (anche un barattolo tipo Bormioli va bene inizialmente).
Anche se troverai chi ti indica la buccia della mela o della patata per mantenere l’umidità del tuo tabacco, sappi che la tecnologia è corsa in nostro aiuto.
Esistono alcuni umidificatori che possono aiutarti a mantenere il giusto grado di umidità senza aromatizzare alla patata il tuo trinciato. Ad esempio quelli di Boveda.
Oltre al loro dispositivo che sfrutta il bluetooth del tuo telefono per comunicarti l’umidità interna, ci sono anche le loro bustine umidificatrici (con gradi di umidità differenti).
Vuoi una cosa più semplice? Allora ci sono le pietre della Hydrostone per qualche euro, che sono anche riutilizzabili.
Breve parentesi sul discorso aromatici.
Molti optano, o vorrebbero optare, per questi tabacchi da pipa, perché oltre al sapore, il profumo li rende socialmente accettabili.
Se questo è il tuo problema allora leggi il nostro post in cui ci sono gli accessori Salvamatrimonio.
Giuro, non dico più nulla, ma spero che ora il quadro ti sia più chiaro.
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Allora buon inizio di pipate e
Fuma bene, fuma lento.
Andrea Lupidi
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